Ti siedi a parlare con Giovanni Nicolini e hai l’immediata percezione di essere di fronte a un uomo sì giovane ma con il passo del ristoratore navigato. Ventisette anni, idee chiare, una gran voglia di lavorare e di continuare a garantire ai suoi clienti tutta l’ospitalità che da sempre il ristorante di famiglia, fondato da papà Marcello nel 1993, assicura ai suoi avventori vecchi e nuovi. Siamo andati a conoscerlo più da vicino, Giovanni, in una calda mattina di fine agosto. Sono le 9.30 e dalle ampie vetrate del Ristorante Marcello, la spiaggia appare già colma di bagnanti. Il viavai di chi entra per prenotare gli ultimi posti disponibili a pranzo è continuo. Tra un cliente e l’altro riusciamo a fargli qualche domanda.
Giovanni, quand’è che hai determinato di voler seguire le orme di tuo padre?
Non credo di averlo mai determinato. Sono nato e cresciuto dentro il ristorante. L’idea di seguire le orme di mio padre è sempre stata presente in me. Poi, ovviamente, terminati gli studi, l’idea si è fatta ancor più concreta e sono entrato a tutti gli effetti in attività.
È stato facile?
È stato naturale. Come dicevo, sono cresciuto a Portonovo, tra le quattro mura del ristorante. La mia infanzia e la mia adolescenza le ho vissute circondato dall’azzurro del mare e dal verde del Monte Conero. L’atmosfera del ristorante la respiro da sempre e dunque il mio ingresso in attività è risultato del tutto naturale. Certo, qualche difficoltà la incontri sempre. È inevitabile. Ma è anche normale.
E tu quali difficoltà hai incontrato?
Sei giovane, devi acquisire esperienza, devi saperti guadagnare i tuoi spazi, la tua autonomia, ma sono aspetti, questi, che fanno parte del gioco e che si vivono in qualsiasi contesto lavorativo. Ci sono giorni in cui è più facile, giorni in cui invece i sacrifici si fanno sentire di più. Ma le gioie che derivano dal mio lavoro sono molte e dunque ne vale di gran lunga la pena.
Tu sei giovanissimo, ma sei in attività già da sette anni. Come è cambiato il ristorante in questo periodo?
È cambiato il ristorante e siamo cambiati noi. Ci siamo evoluti entrambi. E stiamo continuando a evolverci. Per molti anni il ristorante si è collocato sul mercato come attività di carattere stagionale, ma oggi -consapevoli di come la meravigliosa location di Portonovo e la nostra proposta possano essere vissute in ogni stagione- il Ristorante Marcello si pone dinanzi ai suoi clienti, vecchi e nuovi, come una realtà pronta ad accoglierli lungo l’intero arco dell’anno, in inverno come in estate. E poi il catering, un’attività nella quale stiamo investendo molto e che consente ai nostri clienti di portare il ristorante a casa loro, in azienda, ai loro eventi. Insomma, c’è tanto da fare e noi, insieme al nostro meraviglioso staff, non ce ne stiamo certo con le mani in mano.
E Portonovo? È cambiata?
Portonovo è di certo cambiata ma rimane un’oasi meravigliosa che amo profondamente. Lungo la costa adriatica, perle simili a quella in cui viviamo e lavoriamo noi non ce ne sono. Anche i turisti sono cambiati, oggi sono molto più internazionali di ieri. Non sono invece cambiati gli operatori di Portonovo, le meravigliose famiglie di sempre, che gestiscono le attività della Baia con grande amore e che lavorano senza posa per continuare ad accogliere i turisti e i clienti con il massimo dell’ospitalità. Sono molto legato a tutti loro. Per me sono come degli zii, con i quali ho un rapporto molto bello. A loro mi legano anche un sacco di ricordi.
Un ricordo su tutti?
Il viaggio a New York, di qualche anno fa, con tutti loro. Mi aggregai all’ultimo momento. Trascorsi con loro, una settimana molto bella e divertente. Ero in camera con Fabrizio Giacchetti. Russava come una locomotiva. E chi se lo scorda?
Tu sei figlio d’arte. Marcello è personaggio molto noto, il cui nome è strettamente legato alla storia di Portonovo. È facile lavorare con un papà come lui?
A volte è facile, a volte meno. Lavoriamo in piena armonia. Poi, certo, ci sono momenti in cui siamo entrambi sotto stress e le cose possono complicarsi un po’. Ma sono frangenti che lasciano il tempo che trovano e che non ci impediscono di lavorare insieme con molta soddisfazione.